venerdì 2 ottobre 2020

La festa dei nonni

Ho scoperto che è la festa dei nonni grazie ad un lavoretto osceno, un biglietto disgraziato, fatto da mio figlio alla materna. 
"Nonni I love U" c'era scritto. Mi sono riaffiorati un sacco di ricordi.
Perché sono tutti fantastici i nonni, e lo sono stati, lasciando in voi ricordi indelebili.
Come mio nonno paterno, un tesoro. Si sposò per la terza volta a 83 anni, lei ne aveva 50. Chissà cosa non aveva capito delle precedenti due, mi domando sempre. Eterno vedovo con le innumerevoli amanti, assente egregio con figli e nipoti. Scoprii della sua esistenza, che era vivo insomma, quando avevo 12 anni. 
Ricordo ancora quando mio padre me lo annunciò: 
"Domani ti porto da nonno, mio padre"
"Ma non era morto?"
"Sì, ma è resuscitato" mi disse con lo sguardo intimidatorio di chi non vuole fatte altre domande.
E pure il Peggio doveva ancora venire: qualche settimana venne a vivere da noi per un periodo piuttosto lungo. Fu uno stillicidio. Mio fratello, uno dei miei tre fratelli, lo chiamava "la mummia", per farvi capire l'atmosfera. Un inferno fatto di "perchè non te ne torni da dove sei venuto" e recriminazioni violente. A tavola pur di non vederlo in faccia, innalzavamo mura di centrotavola e bottiglie, mentre mia madre arbitrava cene e pranzi da incubo, in cui l'aria talmente pesante si poteva affettare col seghetto. Poi ritrovò moglie, o meglio gliene trovò una mio padre, e se ne andò via sparendo di nuovo nel nulla. Nessuno si disperò.
Un uomo fantastico da seguire come esempio in Purgatorio. Morì nel 1999.
Ciao nonno, adesso insegna agli angeli a barare a briscola.



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