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venerdì 1 marzo 2013

Elezioni 2013: facciamo il punto interrogativo della situazione


L'Italia, dopo queste elezioni, un passo avanti l'ha fatto: prima era divisa in due, ora in tre. L'unico partito a governare in questo momento è il caos.
Il Parlamento risulta tripartito, ingovernabile tra Pd, Pdl e Movimento Cinque Stelle. Cinque stelle che daranno filo da torcere se il movimento Bed & Breakfast non farà un'intesa.
Lo spoglio non è ancora finito e già si parla di nuove elezioni, esattamente come quando al pranzo di Natale stracolmi e strasazi, si parla del cenone di Capodanno.
L'ingovernabilità pare l'unica chance, escludendo a priori la possibilità “d'amore e d'accordo” per il bene dell'Italia.
Dopo una serie di auto eliminazioni, lutti in casa Fli e Italia dei Valori bolliti. 
Fini, che più che allo spoglio ha assistito alle sue spoglie, ha ritirato dal commercio i tortellini, dal momento che contenevano carne di giaguaro. 
Ingroia, a nemmeno due ore dalle proiezioni, aveva già prenotato il biglietto per il Guatemala. 
A Giannino hanno consegnato un oscar come miglior attore protagonista per il remake de “Il laureato”. Adesso, pare, si sia dato all'alcool: bere per fermare il declino, il suo. 
Monti, a reti unificate, si è ritenuto “soddisfatto” del risultato raggiunto; poi alla fine del collegamento ha scoperto che i dati sulle proiezioni non erano del Viminale, ma del punto Snai di Porta Portese. 
Casini, salvato in punto di morte, ha seriamente rischiato di andarsene a lavorare.


Insomma, siamo l'unica nazione in cui l'avversario ha consegnato la patria in mano al nemico.
I “grilletti” del M5S sono pronti a sparare. Non ci rimane che attendere, tenendo a mente che “quando i giganti fanno la guerra sono i fili d'erba a soffrire”.

Originariamente pubblicato su Sicilianews24

lunedì 21 gennaio 2013

Elezioni 2013: come si vota, ma anche no


 Alle prossime elezioni del 24 e 25 febbraio 2013 si voterà per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica. Dopo il Festival di Sanremo ci toccherà quest'altro strazio nel solito italian style: prima ce la cantano e poi ce le la suonano.
Considerata la gran confusione, ho deciso di stilare per voi un breve vademecum per affrontare al meglio questo sadico momento, facendo il punto interrogativo della situazione.
Per la camera dei deputati, il numero dei mangiafranchi a pagamento è di 630; per il Senato, il numero dei decrepiti da eleggere è di 315. Per entrambe le camere – non a gas, purtroppo - gli anni di permanenza sul sofà, salvo incidenti diplomatici, è di anni 5.
Chi è stato Presidente della Repubblica, diventa senatore a vita e si becca i vitalizi finché morte non lo separi dalla poltrona. Il nuovo Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita 5 cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario; insomma aspettatevi pure Pippo Baudo o Michele Misseri.
La durata di ciascuna Camera non può essere prorogata se non per legge e soltanto in caso di guerra. Sì, avete letto bene. Ora capirete il perchè dell'articolo 11 della Costituzione: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri...”.
Per poter votare per la Camera e il Senato occorre aver compiuto 18 anni per la prima e 25 per la seconda.
Per poter candidarsi e farsi eleggere, invece, di anni ne occorrono rispettivamente 25 e 40.
I partiti o gruppi politici organizzati che hanno presentato liste di candidati per l’elezione alla Camera e al Senato hanno depositato presso il ministero dell'Interno un simbolo di riferimento, soggetto a regole di unicità e copyright, e possono inoltre allegare una dichiarazione di affiliazione a una coalizione.
Non possono candidarsi coloro che sono stati “condannati” da una sentenza definitiva. Vi ricordo che per “sentenza definitiva” si intende una statuizione non più sottoponibile ai mezzi di impugnazione.
Sia per l’elezione della Camera dei deputati che per quella del Senato della Repubblica, l’elettore esprime il voto tracciando una segno sul contrassegno della lista prescelta.
Per esempio, volete votare la “Sciolta Clinica” per Monti? Basterà che tracciate una bella X sul simbolo col catetere. Non è possibile manifestare “voto di preferenza”; la lista di candidati è, infatti, “bloccata”, cioè i nominativi sono presentati in un ordine prestabilito al momento del deposito della lista stessa.
Insomma, vi basterà scegliere quale sanguisuga preferire, ma non preoccupatevi se sbagliate: tanto sono tutti parenti. Per altre informazioni, visitare il sito del Ministero dell'Inferno.

sabato 5 gennaio 2013

L'alba dei Monti viventi


Anno nuovo, vita identica. Il 2012 doveva essere l'anno della fine del mondo, dell'invasione degli alieni, del disastro Maya, dell'ecatombe umana, della Rinascita con la “erre” maiuscola e invece siamo sempre nella stessa spiaggia e soprattutto nello stesso mare: di guai.
Questo ce lo ricorderemo come l'anno dello Spread. Pensate che ho sentito dire che i cinesi lo vogliono aggiungere nello zodiaco, tra l'anno della Scimmia e quello del Maiale.

L'anno dello Spread si è concluso con il solito discorso alla nazione del presidente decrepito di turno -peccato che ad averlo sentito siano stati in 5 e tre erano gli operatori in studio- e con le dimissioni del Presidente del Consiglio Monti e del suo concistoro di tecnici; cosicché Elsa Fornero può serenamente andare a piangere in segreto nel suo gabinetto personale e Giarda può tornare a fare serenamente quello che faceva prima con le sue orecchie: l'antenna di captazione del segnale di Radio Maria.

Tuttavia le cose non sono andate come dovevano andare e infatti , l'uomo dello Spread, ha pensato bene di riproporsi come la peperonata del giorno prima. Immagino che sarete tutti a conoscenza dell'idea di Monti di candidarsi da politico alle prossime elezioni nazionali con l' intenzione di presentare una lista col suo nome. A quanto pare è indeciso sul nome da dare alla lista suddetta e ancora non si conoscono gli altri partecipanti al concorso "Poltronissima 2013".  Sicuramente è alla ricerca di qualcosa di innovativo, di un nome che lasci il segno nella memoria e nelle tasche degli italiani. Volendo dargli un consiglio, visto che per ora impazzano tutti questi “movimenti” colorati- arancione, viola, rosso,nero- mi son detta: perché non chiamare un movimento con il nome di un gusto? Movimento Banana, per un paese alla frutta. Oppure, dopo il Movimento 5 stelle, il “Movimento Bed and Breakfast” per italiani low cost.
A dire il vero sono molto ansiosa di sapere chi saranno i suoi alleati. Si vocifera che stia cercando anche nelle liste cimiteriali. Meglio di Gesù con Lazzaro, pare abbia riesumato anche Fini e Casini.
Ora, non per fare quella a cui non sta bene niente, ma Casini che è sulla poltrona dal 1983, che cosa ha fatto di preciso in tutti questi anni? E Fini? A parte i tortellini, cosa ha prodotto per l'Italia?

Certo, non che dall' oltretomba dei partiti si senta di meglio. Per esempio il PD, che a fare le primarie c' ha preso gusto, ripropone Rosi Bindi creando malumore tra i bambini italiani, dal momento che questo incarico la impegnerà il 6 gennaio.
Il PDL ,dopo l'ammutinamento di massa ,è finalmente riuscito nel suo intento “bipolarista”, nel senso che nel partito sono rimasti in due: Lui e Alfano.
Ingroia, che lascia Palermo per il Guatemala, ritorna in Italia per candidarsi col “Movimento Arancione”. É proprio vero: tira più una poltrona che un carro di buoi.
I comici fanno politica e ci fanno piangere smettendo di farci ridere.
Pannella che invoca la scesa in campo (santo?) di Saviano e Vasco Rossi. Sì, stupendo: mi viene il vomito.
Insomma, una commedia all'Italiana con attori d'eccezione, ma sempre con lo stesso prevedibile finale per noi poveri italiani vittime della Crisi.
Nel 1956 Ennio Flaiano diceva: La situazione politica italiana è grave, ma non è seria;
dopo più di cinquant'anni  e dopo un anno di tecnici, ci ritroviamo come gamberi in alto mare, sempre più indietro. Prima servi della gleba, ora servi della Banca.


pubblicato su http://www.sicilianews24.it/politica-sicilia/51582-l-alba-dei-monti-viventi.html

sabato 24 novembre 2012

Il tele-voto per le prossime elezioni.


L’ estate è finita, i soldi pure e il 21 dicembre è alle porte. Non che mi preoccupi la fine del mondo, ma l’avvicinarsi della scadenza dell’ IMU da pagare qualche sincope me la fa venire. Speravo nelle prime piogge settembrine, ma siamo più “ a mare” ora che in estate. Un mare di guai.
Come già previsto, le vacanze le ho trascorse in salotto tra il condizionatore e la sedia a dondolo, perchéLui, lo Spread, come un solerte impiegato dell’ Enel, mi ha tagliato la corrente, al conto. Certo, manca qualche passaggio macroeconomico, qualche spiegazione scientifica, qualche calcolo tecnico, ma sta di fatto che l’altro giorno al supermercato ho sentito dire che il prezzo delle uova era aumentato per colpa Sua.

Nel tredicesimo secolo bastava la parola Inquisizione a far tremare le persone. Oggi basta la parola “Spread”. L‘Inquisitore entrava in possesso dei beni della vittima e non era consentita alcuna difesa. Praticamente dopo otto secoli non è cambiato un tubo. Come il confetto “Falqui”: basta la parola. Spread.
In poche parole non è altro che sinonimo di questa crisi mondiale che ci ha portato anche a rinnegare la nazionalità sul documento di identità.
Basta però che si giochino le partite di qualificazione ai mondiali e subito, come bravi figlioli prodighi, torniamo fieri d’esser italiani. Poi però, trascorsi i 90 minuti ,quando parte il telegiornale, ricominciamo con le invettive ai nostri detrattori, contro La Crisi che nemmeno più ci fa respirare gratis.
La parola “crisi” in realtà deriva dal verbo greco krino che vuol dire separare, discernere, in senso più lato: giudicare. Col passare dei secoli, nei tempi moderni ha assunto una connotazione negativa, ma il suo senso originario era quello proprio di valutare una condizione al fine di prenderne atto e migliorare in un momento successivo.
Purtroppo , nostro malgrado, noi Italiani non impariamo né dalla storia né dalla lingua tanto che la parola Crisi , svuotata del suo antico significato, è diventata la sineddoche per definire la nostra epoca. Un po’ come “Medioevo” (letteralmente età di mezzo, età buia), questo potrebbe essere definito il “krino-evo” ( età della crisi) .In effetti sembra più la marca di uno shampoo, ma se tanto ci dà tanto, una lavata di Capo non farebbe male a nessuno.
Se fossimo nell’antica Grecia, Crisi potrebbe essere una perfida dea dell’Olimpo, figlia illegittima di Democrazia e Tangente. Allo stesso modo, in Italia, appare qualcosa al di fuori di noi, una specie di calamità naturale disastrosa, uno tzunami invisibile, che ci fa escludere la genesi del mostro, mentre non capiamo che La Crisi siamo proprio noi. Kennedy diceva: “Non chiedete cosa possa fare il paese per voi: chiedete cosa potete fare voi per il paese.
Mitologia a parte, considerata la sfiducia planetaria -assolutamente condivisibile- nei confronti di questa classe politica, bisognerebbe risvegliare le coscienze degli elettori italiani, fargli capire che hanno un potere del quale non sono consapevoli, oserei dire un superpotere, ovvero: il diritto al voto. Uno strumento infallibile, se usato -certo- in maniera lungimirante e appropriata. All’occorrenza bisognerebbe creare un metodo “specchietto per allodole” che invogli i cittadini a riesercitare questo loro potere sopito.
Occorrerebbe, in pratica, eliminare la distanza tra le parti e creare un canale diretto tra cittadini e aspiranti governatori affinchè con la stessa foga da stadio o con lo stesso regionalismo da Miss Italia, gli italiani votanti si sentano coscienti del loro privilegio; un sistema che permetta di eleggere direttamente ministri e premier. In una sola parola: il televoto.
Sì, il televoto. Un programma televisivo dove vengono invitati tutti gli attendenti alla poltrona che dotati di numeretto, ad uno ad uno espongono le loro idee e progetti davanti a milioni di telespettatori osannanti.
Presenta Pippo Baudo:
“Ed ecco a voi PierLuigi Bersani, per tele-votarlo comporre il numero 123. Adesso convinca gli italiani a votarla”.
-“Cari Italiani, il mio programma non è un programma, perché il vero programma è non avere programmi! Basta, è giunta l’ora di parlare dell’ Italia: Buffon in panchina! Prandelli dimettiti!Berlusconi dimettiti!”
Oppure, già che ci siamo, Berlusconi: “Tele-votatemi, Tele-votatemi, io sono la Guida non basta il TV Sorrisi e Canzoni! Io sono il Santo, io vi condurrò alla vita eterna! Moltiplicherò i vostri pani e i vostri pesci e poi ve li ruberò senza che ve ne accorgiate!”
Monti che come numero porta il 41-bis: “ Io vorrei, non vorrei , ma se volete un Monti-bis, basta chiedere. D’altronde è grazie a me che la fine della crisi è vicina , mancano solo 4 mesi al 21 dicembre!”
Vendola: “Amici omosessuali il matrimonio è un diritto! Trovo ingiusto che non possa farmi accompagnare all’altare da mio padre! I confetti sono un diritto di tutti!”
Alla fine si raccolgono tutti i risultati e il nuovo premier è bello che eletto. Tanto, se considerate che per eleggere l’ultima Miss Italia sono arrivate un numero di telefonate – che tra l’altro si pagano- maggiore del numero di coloro che si sono recati alle urne nelle ultime elezioni, capite bene che lo stratagemma funziona.
Pensate sia un' idea assurda? Allora andateci a votare, almeno è gratis.

La fine della crisi. I Maya l'avevano previsto.




Monti dichiara:
"La fine della crisi è vicina ,
mancano solo quattro mesi al 21 dicembre."