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martedì 8 dicembre 2015

Natale e Mortale



Faccio parte di quella categoria di persone che andrebbe a dormire stanotte e si sveglierebbe il 7 Gennaio.
C'è da dire che ho visto negozi addobbati per le feste già il 2 novembre, un anticipo di un mese sulla vendita di palle, un anticipo di un mese per la mia ansia. I centri commerciali presi d'assalto e l'intramontabile colonna sonora di Bublè.
In questi giorni poi è scoppiata la polemica sul presepe, se farlo a scuola sia una cosa giusta o meno. Tutti hanno un' opinione più o meno chiara, a me tendenzialmente non me ne importa un fico secco.
A casa mia c'è incompatibilità assoluta tra il presepe e Tolomeo, il gatto che mi consente di vivere con lui. Ha già fatto fuori un alberello di stoffa e dilaniato un piccolo omaggio del salumiere a forma di stella cometa, sia mai me lo ritrovo seduto sulla capanna a brucare il muschio secco con Giuseppe e Maria sotterrati dal pelo.
Quando lo facevo a casa di mia madre, nel 


 
presepio, mi piaceva mettere personaggi alternativi come i puffi, i dinosauri, le svariate sorprese degli ovetti Kinder; una volta ho messo pure un piccolo gremlin di plastica, proprio nella culla, ad attendere la mezzanotte, sull'ovatta imbevuta d'acqua. Non vi dico l'immenso disgusto dei parenti da cui io, invece,  traevo un sommesso compiacimento.
Quest'anno, lo facessi, metterei un metal detector fatto di carta stagnola. Sulla soglia della stalla, davanti ai Re Magi. Sono iraniani, non mi fiderei.
Natale poi è la festa della famiglia, ci riunisce, ci si vuole più bene e ci si riavvicina. Poi se durante il resto dell'anno hai fatto schifo, poco conta. Si aspetta la mezzanotte, ci si ingolfa di cibo, si sorride davanti all'ennesimo pacchetto scartato che "ma che bella, ti mancava la diciottesima sciarpa color cachi, che è tanto allegra visto che  ti-vesti-sempre-di-nero".
So che ci vuole un po' d'ottimismo, che bisogna diventare più buoni, che è una festa positiva che si colloca nell'ultimo mese e che quindi ti ricorda che è trascorso un altro anno, un altro inesorabile passo in più verso la tomba. Non è fantastico? Quindi, alla luce intermittente di ciò che ho detto, quest'anno voglio darmi una possibilità e...faccio l'albero!  Tanto l'imitazione del cipresso mi riesce benissimo.












martedì 24 dicembre 2013

Il presepe ai tempi dello Spread: San Giuseppe e l'IMU




Questa è un'altra delle tristi storie della crisi. Quest’anno in Giudea è accaduto qualcosa senza precedenti. I Re Magi, giungeranno dal lontano Oriente e invece del solito trittico oro, incenso e mirra, verranno in veste di ufficiale giudiziario per pignorare la capanna: a quanto pare non sono state versate le quote IMU per la baracca. Già l’Arcangelo Gabriele aveva notificato la cartella di pagamento a Maria Vergine che ha deciso di fare causa all’ASL di Nazareth per le complicazioni avute al feto per via dello stress emotivo. San Giuseppe non avendo altra scelta ha deciso di incatenarsi alla mangiatoia in segno di protesta. “Lo Stato ci ha abbandonati- ha dichiarato il falegname di Gerusalemme- da secoli ci parlano dell’Assunzione di Maria, ma nessuno s’è mai fatto vivo” .

sabato 21 dicembre 2013

Il suicidio del pastore capitalista

Questa è una delle tristi storie della crisi. L' anno scorso il pastore capitalista arricchitosi alle spalle di tutti gli clicca qui per una diapositiva del pastore nei tempi d'oro)  ha deciso di mettere fine alla sua breve esistenza  avvelenandosi col muschio della mangiatoia. Sui fatti indaga la procura di Nazareth.  Forse non si tratta di suicidio.  Da Mazzate sul Cranio è tutto.
altri pastori del presepe, deteneva la quota maggioritaria dei  pascoli di tutta la Giudea. Quest'anno però qualcosa deve essere andato storto e i Re Magi giunti da lontano, invece del solito tris incenso,  oro e birra, hanno portato  la notifica della cartella di pagamento relativa ai contributi non versati per il pascolo. "Dovevo pagare Pilato" pare siano state le ultime parole dell'uomo prima del gesto estremo. Strozzato dal fisco, il pastore capitalista (
Zan zan, za za za zan zan.

mercoledì 18 dicembre 2013

Gesù dopo la mezzanotte

Anche quest'anno ho fatto il presepe. Adoro sostituirmi al Creatore e costruirmi la mia piccola Giudea in miniatura.
Quest'anno San Giuseppe e Maria hanno atteso un gremlin, il simpatico esserino dal muso tenero che se nutrito dopo la mezzanotte o bagnato d'acqua  si trasforma in un mostro assassino assetato di sangue.

E menomale che siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio, perché se c'avesse creato Satana...





domenica 6 gennaio 2013

E se anche noi fossimo parte di un presepe?

Se la realtà fosse solo rappresentazione oggi, disfacendo il presepe, avrei provato l'ebbrezza di sentirmi Dio.
Peggio che a Sodoma e Gomorra, i pastori, le pecore, i re magi, fiumi e montagne tutti dentro a buste di plastica inquinanti. 
Come un gigante farebbe con dei lillipuziani ho provato a immaginare i belati delle pecore frammisti a voci di altri personaggi, compresi Maria e Giuseppe. Il pastore dormiente catapultato dal sonno alla bolgia infernale del PVC... 
Allora Mentre sistemavo,ho pensato: e se anche noi fossimo parte di un presepe?
Un presepe morente.

martedì 11 dicembre 2012

Il presepe ai tempi dello Spread III: Oro, Incenso e Birra.


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I re Magi, il trio più famoso della Giudea è in stand-by fino al 6 gennaio, data in cui raggiungeranno con
l'ausilio del GPS polare la mangiatoia. Gaspare, Melchiorre e Baldassare,in realtà originari di Bagheria in provincia di Palermo-quanto meno per il nome-portano in dono ben poco a causa della crisi che sta coinvolgendo anche l'estremo oriente. Gaspare porta l'incenso che ha comprato dal pakistano sotto casa; Melchiorre voleva portare l'oro, ma avendo ceduto alle avance del tizio del “Compro Oro” lo ha cambiato in contanti e poi se li è giocati alla slot; Baldassare invece ha preso la prima cosa a caso che gli è capitata, ovvero una bottiglia di birra che gli era rimasta dalla precedente festa a casa sua. In viaggio fin da ora, arriveranno alla grotta per mostrare al Bambino Gesù quello che è rimasto dei loro regali. Ovviamente il motivo per cui oggi Baldassare porta la “mirra” - che non s'è mai capito cosa sia-è solo un errore di traduzione; infatti un'eccezionale scoperta sulla striscia di Garza ha portato alla luce documenti di quell'epoca che dimostrano chiaramente come l'amanuense che si occupò della scrittura della storiella era affetto da otite cronica.

sabato 8 dicembre 2012

Il presepe ai tempi dello Spread: Il Pastore Capitalista

 Questa mattina ho fatto il presepe con un animo diverso dagli altri anni, un animo propositivo e ottimista. il Pastore Capitalista.
 Dopo avere messo il cielo, le montagne, le case - mi sono sentita quasi l'architetto del mondo- mi sono accorta di avere messo la stella cometa al contrario. E pazienza, vorrà dire che i Re Magi useranno il GPS tanto il mio Router è messo lì sopra la mangiatoia: si connetteranno a quello. Dunque, i personaggi del presepe variano sempre, ma non c'è presepe che non abbia pecore e pastori (come L'Italia) e quindi in virtù delle ultime vicende politiche ho pensato di inserire nel paesaggio
Il Pastore Capitalista: dalla faccia apparentemente innocua detiene la maggioranza delle pecore di tutto il territorio. Tutte le persone comprese San Giuseppe e la Madonna saranno costrette a rivolgersi a lui nel caso abbiano bisogno di qualsiasi cosa, lasciando tutta la concorrenza al freddo e al gelo. Si mostra buono e magnanimo, salvo poi farti morire di freddo e di fame. Tutte le sue pecore finiranno al Kebabbaro che si trova più in là e che vi presenterò nella prossima puntata. Tutto grasso che cola.