L'Italia, dopo queste elezioni, un passo avanti l'ha fatto: prima era divisa in due, ora in tre. L'unico partito a governare in questo momento è il caos.
Il Parlamento risulta tripartito, ingovernabile tra Pd, Pdl e Movimento Cinque Stelle. Cinque stelle che daranno filo da torcere se il movimento Bed & Breakfast non farà un'intesa.
Lo spoglio non è ancora finito e già si parla di nuove elezioni, esattamente come quando al pranzo di Natale stracolmi e strasazi, si parla del cenone di Capodanno.
L'ingovernabilità pare l'unica chance, escludendo a priori la possibilità “d'amore e d'accordo” per il bene dell'Italia.
Dopo una serie di auto eliminazioni, lutti in casa Fli e Italia dei Valori bolliti.
Fini, che più che allo spoglio ha assistito alle sue spoglie, ha ritirato dal commercio i tortellini, dal momento che contenevano carne di giaguaro.
Ingroia, a nemmeno due ore dalle proiezioni, aveva già prenotato il biglietto per il Guatemala.
A Giannino hanno consegnato un oscar come miglior attore protagonista per il remake de “Il laureato”. Adesso, pare, si sia dato all'alcool: bere per fermare il declino, il suo.
Monti, a reti unificate, si è ritenuto “soddisfatto” del risultato raggiunto; poi alla fine del collegamento ha scoperto che i dati sulle proiezioni non erano del Viminale, ma del punto Snai di Porta Portese.
Casini, salvato in punto di morte, ha seriamente rischiato di andarsene a lavorare.
Insomma, siamo l'unica nazione in cui l'avversario ha consegnato la patria in mano al nemico.
I “grilletti” del M5S sono pronti a sparare. Non ci rimane che attendere, tenendo a mente che “quando i giganti fanno la guerra sono i fili d'erba a soffrire”.
Originariamente pubblicato su Sicilianews24
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