martedì 24 settembre 2019
Seggiolini assassini
Ancora un bambino di 2 anni dimenticato in auto dal genitore. Morto d’asfissia per essere rimasto cinque ore inscatolato nell’utilitaria. Fosse rimasto il cellulare in macchina, sarebbe tornato indietro.
Ennesima tragedia che lascia sgomenti, perplessi, scioccati.
I peggiori? Gli empatici del “potrebbe accadere a chiunque”.
Vero, potrebbe accadere, ma la condanna dovrebbe essere qualcosa di simile ai trentatré canti dell’Inferno più il proemio in eurovisione recitato da padre Amorth, un' auto da fè senza perdono e non la proposta di un seggiolino che squilli al sentor di disgrazia.
Questa società stressante ci impone ritmi psichedelici, le ore della giornata sono puzzle di Esher da 24 mila pezzi e spesso quando scrollo la tovaglia dalla finestra ( e lo so che non si fa) lancio il telecomando. Ho decimato interi servizi di posate così, di uno mi son rimaste solo le forchettine per la torta. Un’altra volta ho dimenticato la pentola a pressione sul fornello e sono uscita, potevo far fuori l’intero condominio con una minestra di lenticchie. Quando sono rincasata ho subito pensato al titolo in prima pagina "Legumi assassini, tutta colpa delle lenticchie rosse"
Ci vorrebbe una legge che mi ricordasse di non lanciare le posate dal balcone e una che mi dicesse di spegnere il fuoco prima di uscire. Ci vorrebbe una legge per salvaguardare il pranzo e la cena, l'obbligo di acquistare un forno a microonde in grado di chiamarti al cellulare quando sente puzza di bruciato:
-"Ehi stronza torna a casa, la sbobba sta bruciando insieme alla tua casa"
L'obbligo di un dispositivo antiabbandono qualificato, in conformità di una legge a tutela della dimenticanza, una norma generale e astratta per chi lascia le pentole sul fuoco, le lenticchie a bruciare... e i figli, commissione da inserire nella nostra frenetica agenda giornaliera colma di priorità.
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