"Pace o condizionatore?" Tutti e due, grazie.
Il discorso di Draghi è surreale. Porre sullo stesso piano argomentativo la fine di una guerra e un bene economico è un ricatto psicologico da Madre Superiora. Mi ha ricordato quando alle elementari Suor Pina mi disse che se non avessi imparato l'eterno riposo avrei dovuto rinunciare all'intervallo in giardino, facendomi intendere che probabilmente per il dolore arrecato a Gesù sarebbe potuta morire tutta la mia famiglia.
Non abbiamo voluto noi questa guerra, la ripudiamo con tutte le forze. Una guerra il cui conto salatissimo sarà pagato negli anni a venire da chi non è nemmeno ancora nato. Nevvero la rinuncia di un nostro diritto, peraltro non interconnesso sul piano dei valori, nè su quello logico ad un concetto universale come la Pace, può essere la merce di scambio o l'alibi per sopperire all'incapacità di saper gestire questo merdone per di più scaricando la responsabilità psicologica ed economica su chi subisce, ab illo tempore, le scelte di un governo pavido, incapace e lacchè di un' Europa fallita.
Non abbiamo voluto noi questa guerra, la ripudiamo con tutte le forze. Una guerra il cui conto salatissimo sarà pagato negli anni a venire da chi non è nemmeno ancora nato. Nevvero la rinuncia di un nostro diritto, peraltro non interconnesso sul piano dei valori, nè su quello logico ad un concetto universale come la Pace, può essere la merce di scambio o l'alibi per sopperire all'incapacità di saper gestire questo merdone per di più scaricando la responsabilità psicologica ed economica su chi subisce, ab illo tempore, le scelte di un governo pavido, incapace e lacchè di un' Europa fallita.
A questo punto inviamogli i condizionatori in Ucraina, basta guerra.
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