mercoledì 10 dicembre 2014

Loris, ecco il complice della madre

Parliamoci chiaro, adesso si scopre che tutti , tra conoscenti e parenti, sapevano che la madre di Loris era una psicolabile.
La madre della presunta assassina afferma di non sentirla né vederla da anni per via del suo comportamento violento e scontroso; racconta ai media ,addirittura, che in adolescenza facendo a botte con una ragazza le ruppe le costole mandandola all'ospedale.
A 15 anni Veronica tenta il suicidio e state certi che a Santa Croce Camerina, posto in cui tutti sanno anche quante volte ha scorreggiato il parroco, lo sapevano tutti, anche i topi dei tombini.

I psicologi dell'ASL sono intervenuti tempestivamente- peccato che c'era già scappato il morto in tutto l'italian style- nella scuola che frequentava il piccolo Loris, per capire le reazioni dei piccoli compagni e comprendere attraverso i loro disegni la personalità del piccolo assassinato. Gli assistenti sociali, infatti, hanno chiesto ai bambini di disegnare Loris nei momenti di quotidianità. Utile, come quando chiami i carabinieri dopo che ti hanno svaligiato l'appartamento. Ha fatto più danni la psicoterapia che la peste.

I giornalisti poi, nella loro opera magnanima di coadiuvamento  dell'autorità giudiziaria, sembrano i promoter commerciali della FASCETTE SPA, trasformando la cronaca nera, che più nera non si può, in un reality show di scarsa qualità. Esperto in studio: l'elettricista.
Ci sobillano per ore con supposizioni e valutazioni per poi ricordarci il "principio d'innocenza", principio cardine del nostro Ordinamento che funziona a discrezione del direttore del giornale, in base alle querele, agli ammonimenti ricevuti e i ricavi previsti per la tiratura.

Adesso, ditemi  chi è il reo.








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