domenica 14 settembre 2014

Napoli e "quei bastardi dell'Arma" . E quando a sparare è la camorra?


Davide Bifolco non si ferma all'alt  dei carabinieri, infondo erano in tre sullo scooter senza assicurazione.

Parte un colpo di pistola ed è subito tragedia.  Il prima ragazzo, poi "bambino", è morto.

Cominciano le rappresaglie dei 150 testimoni che non solo hanno visto tutto, ma hanno filmato e raccontato tutto ai giornali, ai talk show, a chiunque munito di microfono e telecamere gli concedesse la parola. Alcuni giurano anche di aver visto la traiettoria del proiettile, roba che nemmeno dei marines esperti di balistica.

Un senso civico eccezionale.

"Carabinieri bastardi", infatti la prossima volta che vi rubano la macchina consiglierei di chiamare Batman.

"Hanno ammazzato un bravo ragazzo",  d'altronde era solo in compagnia di un latitante.

"Adesso, il mio Davide è in cielo", a insegnare come sfuggire ai posti di blocco di San Pietro.


Un omicidio è un omicidio ok, un triste incidente che se avesse riguardato un carabiniere non sarebbe nemmeno stato raccontato.
Ma una considerazione sorge spontanea:

E se a sparare fosse stata la camorra? Nessuno ha visto niente.
Non vedo, non sento, non parlo anzi, non sono nemmeno di Napol'è.










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