martedì 5 febbraio 2013

Il mio nome è Smerdjakov, ma puoi chiamarmi Totò

I nomi di persona sono tra i più soggetti ai dettami della moda. In Sicilia, soprattutto, fino a una decina d'anni fa, chiamarsi "Kevin" o "Jessica" creava scandalo tra i tradizionalisti del "Salvatore" o del "Concetta".
Poi venne la TV commerciale e delle fiction e tutti cominciarono a chiamarsi come i protagonisti delle soap trasmesse. Ci fu un periodo in cui tutte le bambine si chiamavano Romina, nei primi anni '80 in cui Al Bano e la Power andavano fortissimi con felicità e nostalgia canaglia.
Per i maschi, invece, era un must:  "Mirko" (o Marco), come il figlio della Lollobrigida.  Ha mietuto migliaia di vittime alle anagrafe più di "Andrea" di "lo chiameremo Andrea " con Mariangela Melato . Quando chiedevi ad un bambino come si chiamava potevi quasi anticiparlo:
"Come ti chiami Mirko o Kevin?"
Alcuni nemmeno si preoccupavano di controllare come si scrivesse correttamente il nome, tanto che una miriade di persone, nei documenti, risultano come " Chevin" o "Giessica".

Bastava veramente poco. Una fiction, uno sceneggiato televisivo, un film strappalacrime che il bambino era bello che battezzato.
Una volta lessi un articolo in cui c'era scritto che un prete si rifiutò di battezzare un bambino il cui nome scelto era "Metallica", come il gruppo musicale. I genitori fecero causa al prete, ma non so come finì. Certo è che il bambino gliene sarà stato grato.

Detto questo, l'altro giorno mentre facevo ordine nella mia libreria, ho trovato un libro di Dostoevskij: "I fratelli Karamazov", un mattone russo che ha per protagonisti tre fratelli che si chiamano Alesa, Dimitrij e Ivan. Se non erro, dovrebbe esserci anche un film o uno sceneggiato. Oltre a quei tre, lo scrittore si inventa anche un fratellastro, e come lo chiama? Smerdjakov. Sì, proprio così: Smerdjakov.
Allora ho pensato:e se qualche mamma ,invaghitasi del personaggio, avesse seguito la moda e avesse chiamato così il figlio? Ma ve lo immaginate qualcuno che si chiama così? Pensate ai diminuitivi: "Smerdy vieni che è pronto in tavola!" "Smerduccio amore di mammà!"
Non oso immaginare quante volte sarebbe esposto al pubblico ludibrio e alle angherie dei compagni di liceo. Ho pena per lui, tanto che sapete che vi dico? Che forse Concetta e Salvatore non sono poi così male....









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