Guardare con la mente e pensare con gli occhi. L'arte è innanzi tutto comunicazione, racconto. Spesso c'è molta più trama in un quadro che in una novella. Per esempio - sì mi sono fissata col Manierismo, confesso- "l'Allegoria del trionfo di Venere" di Agnolo Bronzino -1450 circa- non è altro che un'allegoria dell'amore sensuale. L'inganno dello stesso. Venere in primo piano (si capisce dal pomo d'oro del giudizio di Paride, la dea gli aveva promesso l'amore di Elena), bacia il figlio Cupido,che le sfiora un capezzolo. Il putto con i campanelli alla caviglia, che sparge petali di rosa, il riflesso più immediato del piacere carnale, la Gioia; ma, al contempo, si è ferito i piedi con delle spine. Dietro di lui una fanciulla ambigua (notate inversione della mano destra con quella sinistra e dal corpo di mostro appena visibile in basso) rappresenta l'Inganno; anche Venere e Cupido si stanno ingannando a vicenda: lei sta rubando una freccia dalla sua faretra, lui le sta sfilando il diadema di perle. Le maschere, simbolo d'inganno per antonomasia.
Sul lato opposto due figure grottesche sono la Disperazione e la Follia (in basso). Il vecchio in alto a destra, accompagnato dalla Verità (in alto a sinistra) scosta un pesante velo ....Che forse "svela" l'altro-vero?- titolo del quadro: "Lussuria mascherata".
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