domenica 19 dicembre 2021

La variante A E I O U Y

trenino grande bellezza
Devo ammetterlo, il governo dei migliori è riuscito in un'impresa epica, è riuscito a mettere d'accordo tutti, sì vax e no vax. In questo paese lacerato da fazioni tutti si uniscono in un coro comune: avete rotto il cax.

Personalmente farò la terza dose appena sarà possibile , credo nel dibattito scientifico ed ho deciso di non affrontare più l'argomento "vaccini" dal momento che non riesco ad essere democratica.

Si vocifera di un piano d'emergenza per impedire alla variante omicron di proliferare agli aperitivi, alle riunioni di famiglia e alle tombolate. Il piano, che più che un piano è un ammezzato, prevede il divieto assoluto di partecipare e organizzare grandi eventi tipo veglioni, cenoni e pranzi a casa di mia madre. Probabilmente verrà vietato anche a Gesù di nascere e i re magi arriveranno il 16 gennaio per via della quarantena per chi viene dall'estero. Tutto questo una settimana prima di Natale, come se si possa parlare ancora di "emergenza" e non di convivenza e pianificazione.

Questo inimmaginabile piano governativo prevederebbe tamponi per tutti, vaccinati e non, esclusivamente per i grandi eventi che vorrei capire in cosa si differenziano dal centro commerciale il sabato pomeriggio. Ora, lo sappiamo tutti che la vaccinazione al momento non rappresenta la soluzione definitiva, ma sicuramente si tratta della migliore disponibile che abbiamo al momento, e dati alla mano, ci salva almeno dalla terapia intensiva e da un tubo di scappamento in gola, ma con questo sistema pavido di legiferare, alluvionale, incerto e raffazzonato, la cura si è trasformata in malattia. Si tratta di una malattia subdola perchè alimenta qualcosa di psicologico e sottile cioè la guerra fra ugualmente diseguali. 

Green-Pass, Super Green-Pass, quarantene di 4, 5, 10 giorni solo se Saturno è in Capricorno. Una regola ci voleva, una sola, chiara e responsabile, purchè una; perché oramai i tempi sono maturi, al contrario di questo governo dell'anno, che studia frettolosamente come fronteggiare la nuova variante A E I O U Y per il Capodanno.







lunedì 13 dicembre 2021

Fry-day 13

Oggi in Sicilia non è il 13 Dicembre, non è nemmeno Santa Lucia, è l'arancina-day, un blackfriday alimentare in cui puoi fare grossi affari al prontosoccorso.

Il motivo per cui si mangiano le arancine risale alla tradizione di non consumare, in questo sacro giorno, alimenti che contengano derivati del grano, come la farina o la pasta. 
Si tratta di una specie di fioretto per ringraziare la santa per averci salvato, inviandoci per mare un bastimento carico di grano, dalla carestia del 1646.
Lucia, protettrice della vista, diventò santa per essersi opposta in nome di Dio al tiranno pagano e pertanto  le furono cavati gli occhi dopo essere stata decapitata dopo una lunga persecuzione.
Per questo valido motivo a Palermo comprare il pane il 13 dicembre è reato. Tanti panifici si convertono in friggitorie per un giorno, molti addirittura nemmeno aprono: "chiuso per Santa Lucia". Si frigge talmente tanto che viene pure allertata l'ARPA per i controlli sulla qualità dell'aria. Praticamente si respira olio.
Noi siciliani abbiamo un talento naturale per trovare occasioni in cui abbuffarci fino al coma, tant'è che le feste comandate oramai hanno raggiunto livelli da rave, allucinazioni comprese a fine pasto.
A casa con mia madre questo giorno è sempre stato un incubo: è lei che si occupa di fare arancine per tutta la dinastia, nonchè per il condominio, e se è il caso anche per chi passa per caso da casa sua in questo friggi-day: -"La vuoi un arancina?", come It e dopo averti offerto il caffè.
Naturalmente sei costretto ad accettare e devi dire che sono le migliori mai mangiate, e in effetti lo sono. Vige una sorta di dittatura del riso fritto a cui non puoi scampare.
L'anno scorso mi ha chiamata il 13 per farmi gli auguri e contemporaneamente per manifestare tutto il suo disprezzo nell' aver visto su Istagram una foto in cui addentavo una brioches.
-"Che schifo, come fai a mangiare il pane il giorno di Santa Lucia?"
Ho dovuto dirle che la foto era del giorno prima.

Quando ero piccola ricordo che l'idea di non poter mangiare la pasta, o le brioscine, mi ossessionava. Non riuscivo proprio a farmene una ragione. Ricordo come fosse ieri, ma poteva essere l'89, che una volta mentre la aiutavo, mio malgrado, a panare la centocinquantesima palla di riso, cominciai a chiederle insistentemente e con tutto l'accanimento di cui solo i bambini sono capaci: "Perchè? Perchè mamma, perché, perché ma', non posso mangiare il pane e nemmeno il pancarrè e nemmeno la girella perché ma'? Nemmeno il soldo del soldino? PER-CHé?". E lei, che impertubarbile, senza nemmeno voltarsi e con le mani nel ragú, mi rispose: - "Perché se non mangi le arancine, diventi cieca come Santa Lucia".

L'immagine dei miei occhi strappati e serviti sul piattino d'argento turbò il mio sonno per molti anni.
 Ciò che ne dedussi fu che per i cattolici  la cecità era una fissazione e che più mangiavo arancine meglio avrei visto, un po' come per le carote. E in effetti, a dirla tutta, ci vedo benissimo.

sabato 4 dicembre 2021

Nutella SARS-CoV-2 Antigen Rapid Test

Inizia l'inverno e inizia quel periodo dell'anno in cui il piccolo mostro col quale vivo comincia ad alternare brevissimi periodi di benessere a lunghissimi periodi da lazzaretto. Febbre, moccio color alien, tosse incessante e conseguente vomito che solo Padre Damian Karras potrebbe aiutarmi.

Con l'avvento della pandemia la questione si complica perchè invetabilmente il pensiero è che tuo figlio si possa trasformare in una pericolosa bomba virale con tutte le conseguenze ipotizzabili da una madre sì vax non troppo apprensiva.

Lunedì scorso, oggi è sabato, mentre ero al pc a compilare documenti noiosi, il piccolo untore che nel frattempo aspergeva batteri in tutte le stanze con teneri e incessanti colpetti di tosse, è apparso all'improvviso avvicinandosi con una bottiglietta di estathè quasi finita:
-"Mamma questo tè non ha più sapore"
-"Silvano in che senso non ha sapore?"
-"Mamma, ti dico che non sa di niente, non ha nessun sapore nes-su-no"
Cazzo il Covid, penso subito, lo osservo in silenzio per tre secondi e in quei tre secondi il mio cervello ha cominciato a ipotizzare tutta una serie di tragedie degne di un film di Mario Merola.
Presa dal panico corro in cucina, prendo una cucchiaiata dal barattolo di Nutella e torno dal quattrenne ficcandogli in bocca il cucchiaio senza spiegazioni. Gli ho subito chiesto se sentisse il sapore, pretendendo quasi una risposta prima della domanda.
Con gli occhi lucidi perchè cercava di trattenersi, mi ha detto in apnea di sì, che lo sentiva, vomitando però un istante dopo dal momento che la Nutella gli fa schifo. Era terrorizzato. Terrorizzato da me ovviamente.
Poi all'improvviso l'illuminazione e ho riflettuto sul fatto che non compravo bottigliette di tè da Agosto.
"Silvano scusa da dove hai preso questa bottiglietta?"
"Era fra i miei giocattoli, in fondo nel cassetto, sotto l'allegro chirurgo"
E un chilo di polvere.
Un tè vecchio di 5 mesi, poteva sapere solo di rancore.
Ho mangiato un cucchiaio di Nutella pure io, mentre la pozzanghera di vomito davanti ai miei piedi mi rassicurava dell'esito negativo del test.