domenica 19 dicembre 2021
La variante A E I O U Y
lunedì 13 dicembre 2021
Fry-day 13
sabato 4 dicembre 2021
Nutella SARS-CoV-2 Antigen Rapid Test
Con l'avvento della pandemia la questione si complica perchè invetabilmente il pensiero è che tuo figlio si possa trasformare in una pericolosa bomba virale con tutte le conseguenze ipotizzabili da una madre sì vax non troppo apprensiva.
Lunedì scorso, oggi è sabato, mentre ero al pc a compilare documenti noiosi, il piccolo untore che nel frattempo aspergeva batteri in tutte le stanze con teneri e incessanti colpetti di tosse, è apparso all'improvviso avvicinandosi con una bottiglietta di estathè quasi finita:
-"Mamma questo tè non ha più sapore"
-"Silvano in che senso non ha sapore?"
-"Mamma, ti dico che non sa di niente, non ha nessun sapore nes-su-no"
Cazzo il Covid, penso subito, lo osservo in silenzio per tre secondi e in quei tre secondi il mio cervello ha cominciato a ipotizzare tutta una serie di tragedie degne di un film di Mario Merola.
Presa dal panico corro in cucina, prendo una cucchiaiata dal barattolo di Nutella e torno dal quattrenne ficcandogli in bocca il cucchiaio senza spiegazioni. Gli ho subito chiesto se sentisse il sapore, pretendendo quasi una risposta prima della domanda.
Con gli occhi lucidi perchè cercava di trattenersi, mi ha detto in apnea di sì, che lo sentiva, vomitando però un istante dopo dal momento che la Nutella gli fa schifo. Era terrorizzato. Terrorizzato da me ovviamente.
Poi all'improvviso l'illuminazione e ho riflettuto sul fatto che non compravo bottigliette di tè da Agosto.
"Silvano scusa da dove hai preso questa bottiglietta?"
"Era fra i miei giocattoli, in fondo nel cassetto, sotto l'allegro chirurgo"
E un chilo di polvere.
Un tè vecchio di 5 mesi, poteva sapere solo di rancore.
Ho mangiato un cucchiaio di Nutella pure io, mentre la pozzanghera di vomito davanti ai miei piedi mi rassicurava dell'esito negativo del test.
domenica 28 novembre 2021
Cara Greta, non te la prendere
venerdì 19 novembre 2021
Baratti
sabato 30 ottobre 2021
Era meglio la zucca
mercoledì 20 ottobre 2021
Squid che?

mercoledì 29 settembre 2021
Sogno o son desta?
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“The Astral Body”, oil on panel from Portland (Oregon) @markrogersart |
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The Nightmare, 1871, Henry Fuseli |
mercoledì 15 settembre 2021
Cobalto nelle Valli di Lanzo e veicoli ciechi
Purtroppo però la poesia del territorio non riesce a fermare la prosa prepotente dell'industria estrattiva. Un'azienda Australiana (Alta Zinc Limited) si dice pronta ad investire migliaia di euro, per uno studio sulla presenza di minerali redditizi nella zona di Usseglio. Sembrerebbe che sotto quelle montagne ci sia tanto cobalto da fare invidia al giacimento più grande del pianeta che si trova in Marocco.
Il cobalto di colore bianco-argenteo ( dal greco "folletto", nome dato dai minatori tedeschi che incolpavano i folletti di far loro trovare un metallo inutile anziché l'argento), Co per i frequentatori della tavola periodica, 27 protoni, è un metallo di transizione ferromagnetico e molto duro che trova applicazione in vari settori da quello medico il cui isotopo viene utilizzato per il trattamento di alcuni tumori, a quello tecnologico delle batterie per le auto elettriche.
Gli esperti della ditta australiana hanno già provveduto a sopralluoghi e hanno già chiesto le autorizzazioni al Ministero della Transizione Ecologica e alla Regione (ente competente in materia) per poter effettuare analisi nei pressi degli ingressi delle vecchie miniere oramai in disuso dal 1700.
Quello delle attività estrattive, anche se ce lo immaginiamo in bianco e nero, è un settore imprenditoriale moderno e attivissimo : molti settori industriali dipendono proprio dalle materie prime ricavate. Si tratta di attività a enorme impatto ambientale sugli ecosistemi, sulle popolazioni e sul territorio, per di più sfruttando ingenti risorse idriche.
Il cobalto serve alla produzione di batterie al litio da destinare all'industria dell'auto elettrica, veicolo che ridurrebbe le emissioni nocive. Ma l'effetto sull'ecosistema dell'intero ciclo di produzione, fino allo smaltimento delle batterie esauste è davvero ecofriendly?
I media non sembrano dare molta importanza a questa notizia eppure si tratta di un'operazione di vasta portata, a pochi chilometri da noi, che potrebbe determinare un danno ambientale, ancora una volta di origine antropica, che si aggiunge a quello ipotizzato per i lavori della TAV.
Al momento sembra che tutte le strade percorribili siano vicoli ciechi, che ogni sistema che cerchi di arginare un problema ne alimenti un altro esponenzialmente non arginabile e soprattutto che ogni nuova tecnologia non sia mai sufficiente a onorare il debito perpetuo con il nostro pianeta.
giovedì 2 settembre 2021
Sicuri ma non troppo
martedì 20 luglio 2021
La variante no-vax
martedì 23 febbraio 2021
Il lavoretto di religione
Da quando mio figlio frequenta la materna convivo col continuo senso di colpa per avergli buttato disegni e lavoretti. Li tengo per un po', aspetto che se ne dimentichi e poi li faccio sparire. Sì lo so, sono un mostro e non faccio nulla per migliorarmi.
Mio figlio, 4 anni, non ama disegnare, probabilmente preferirebbe scavare in miniera o fare le scarpe per la Nike. Lo sa pure lui.
-"Boh, secondo te?"
-"Secondo me?! Ma lo hai disegnato tu!"
-"Si lo so, è che volevo sapere se lo avevo capito"
Quando mi mostra uno scarabocchio mi sento sotto pressione, come se mi stesse mostrando una macchia di Rorschach. Ho sempre la sensazione che mi stia mettendo alla prova. Gran parte delle volte non riconosco nemmeno cosa ha disegnato e leggo il suo disprezzo negli occhi, mentre già immagino di sentirlo a 15 anni che sbatte la porta mentre mi urla tu non mi capisci e che invece la madre di Edgardo sì che è una vera madre visto che gli ha conservato tutta la collezione di 187 rotoli esauriti di carta igienica a forma di coniglietti pasquali.
Adesso, a tutti i soliti lavoretti, si sono aggiunti quelli del giovedì, quelli prodotti sotto la direzione artistica del maestro di religione.
Giovedì scorso, quando sono andata a prenderlo a scuola e ci avviavamo verso casa, ha esordito con una domanda che mi aspettavo da un po':
-"A un cazzo tesoro mio, a un cazzo. A rendervi schiavi di una morale incoerente e mentalmente chiusi"
Scherzo. L'ho pensato ma non l'ho detto, e come faccio con tutte le domande esistenziali a cui mi sottopone a tradimento, ho rinviato la risposta ad un momento successivo, più o meno il 2037, quando sarà adulto e deciderà da solo di prenderne le distanze in tutta autonomia.
Arrivati a casa, come ogni giorno, ho aperto lo zainetto ed eccolo lì, il lavoretto di religione, una bella croce di carta in formato A4. C'ho messo un po' a capirlo, e anche a fare qualche gesto apotropaico, poi ho collegato il perché della domanda sull'ora di religione.
-"Sì mamma, visto che belli i teschietti in fila? Questa croce è per dirti che ti voglio bene"