venerdì 29 marzo 2013

L’apparizione della suora sul campanile: ecco svelato il mistero di Palermo

Testimonianza diretta della Monaca di Manzo  


Io non capisco, mi sono affacciata due minuti dal campanile della chiesa della Mercede per stendere i vestiti e succede un manicomio.
Il delirio totale, decine e decine di persone che urlano, strepitano e si disperano come ossesse:
“ La vedo, la vedo!”
“E’ santa Rita! E’ lì, è lì”
“No, che dici, non lo vedi che è la Madonna?”
Mi accorgo che indicano nella stessa direzione in cui sono io, mi guardo intorno anche io, ma non vedo nessuna santa. Perché non la vedo?
Sì che ho un rapporto controverso con la fede,ma se un centinaio di persone credono di vedere chi la santa e chi la Madonna, perché proprio io non ci riesco?
Nel frattempo quel rompiscatole del contrabbandiere di sigarette è messo che stacca e attacca la luce, mi confonde.
Le urla si fanno sempre più accentuate, dalla bifora riesco a vedere donne in ginocchio, ladruncoli che sfilano portafogli, gente che mette lumini sulla scalinata che domani per staccare la cera mi ci vorrà lo sgrassatore chanteclaire.
Vuoi vedere che per colpa di questi, Suor Presina mi rinchiuderà di nuovo convinta che sia un escamotage per parlare con Labbacchio?
“W la Mercedes”, sento ancora.
Ma quale Mercedes, se io ho una Opel?
“’Ni iucamu u telefonino che è a Maruonna?”, fanno pure scommesse.
Alcuni piangono, altri cercavano di convincere gli astanti: “ ma non la vedi? E’ precisa a una monaca!”
Mi giro, continuo a non vedere niente, fin quando non mi viene un terribile sospetto…
Ho lasciato la caffettiera sul fuoco, meglio che vada.







originariamente pubblicato su: www.fascioemartello.it

lunedì 18 marzo 2013

Piazza Tre Bare: bella da morire.

L'altro giorno mentre ero nei meandri del mercato storico di Ballarò, mi son ritrovata a "Piazza Tre Bare".
Dopo gli scongiuri dovuti, ho cominciato a fare  tutte le supposizioni del caso.
1) L'assessore dell'epoca, addetto alla toponomastica, era un burlone.

2)Erano finiti i personaggi importanti o erano morti tutti

3)L'assessore di cui al punto 1 si è vendicato di qualcuno che abitava lì.

4) La piazza è stata costruita sopra un cimitero indiano. Magari volevano girarci un film e poi se ne sono pentiti.

Ah, ora che ci penso, proprio nella piazzetta c'è un ufficio di "servizi professionali"...





sabato 9 marzo 2013

Napolitano, il mandato esplorativo e il governo tecnico di zio Paperino

 Sono trascorse due settimane dalle elezioni e ancora non sappiamo chi governerà il nostro paese. Il totogoverno è aperto e l'unica cosa che noi possiamo fare è puntare al centro scommesse.

Le possibilità sono sostanzialmente due: o si alleano o si ritorna alle urne: anche se vorrei che alcuni ci tornassero proprio dentro alle urne, quelle cinerarie.

Alcuni scrutinatori hanno rivelato che quando Napolitano è andato a votare , invece di uscire dalla porta, si è confuso e si stava infilando dentro la scatola del ministero dell'Inferno, scusate, Interno.

Tuttavia, a noi cittadini italiani arrabbiati e vessati, non ci rimane che attendere quale formazione preferiranno i parlamentari, per scongiurare il pericolo di voto imminente. Voto, che visto gli ultimi eventi, manderebbe sulla poltrona di casa molti altri ancora.

Bersani, con i suoi otto punti copiati dal programma del Movimento 5 Stelle, apre a Grillo che lo picchia e di punti gliene fa dare cinque, di sutura. Alfano e il Pdl, chiusi in un doloroso silenzio, pare attendano affacciati dai loro balconi il passaggio del funerale, salvo poi festeggiare la dipartita e consolare gli italiani. Monti, che non se lo fila nessuno, si mangia le unghie, nell'angolino, fino al gomito per aver perso non solo la dignità, ma anche la possibilità di rallegrarci con un nuovo governo tecnico. Alcuni giornalisti sostengono di averlo sentito rantolare mentre diceva al cittadino immaginario, suo compagno di giochi: “Il mio tesoro, potevo prendermi direttamente le case”. Grillo, il diavolo di tutte le pentole, toglie tutti i coperchi e continua nella sua strada, assolutamente convinto dei suoi progetti. Si rifiuta di apparire e assiste, sfregandosi le mani, all'assalto delle “cavallette” che tentano di mangiarsi anche i bambini, visto che il raccolto è marcito da anni.

Le operazioni di boicottaggio nei confronti del M5S, hanno raggiunto livelli da comare di borgata. Sono stati persino accusati, in buona sostanza, di essere troppo puliti e “vergini” per un ruolo così peccaminoso. Da quando l'onestà non va di moda? A saperlo prima, Grillo, poteva assoldare Giannino o Crosetto, loro sì che erano titolati; peccato però che non gli hanno spiegato che le lauree a Trivial Pursuit non valgano.

Adesso, siamo nelle mani del nostro Presidente della Repubblica, che secondo le ultime agenzie, avrebbe intenzione di organizzare un “mandato esplorativo” che non è altro che il conferimento di un incarico, dato a un possibile presidente del consiglio , per "esplorare" i vari partiti in parlamento e cercare una maggioranza; incarico che Napolitano avrebbe intenzione di dare a Bersani, seguito da un governo tecnico della Cancellieri.

Confesso che ho dovuto rispolverare il mio vecchio manuale di diritto pubblico, ma la prima cosa a cui ho pensato, quando ho sentito “mandato esplorativo”, è stato Pierluigi vestito da giovane marmotta, con un cappello scout con su ricamata una B rossa, che con una torcia cerca tra gli spalti di palazzo Chigi, animali in via d'estinzione, magari giaguari da smacchiare.

La Cancellieri, dal Forte Paperopoli, con la voce soave della bambina de “L'esorcista”, impartisce ordini dal suo trono a croce capovolta. Insomma, siamo ancora nella fase delle “ipotesi di governo”, supportate da tesi di laurea come quelle di colui che è intento a fermare il suo declino.

Non ci rimane che attendere l'Avvento di un deus ex machina, ovvero colui che risolverà, come calato dal cielo, la trama complessa di questa tragedia in tutto lo stile pizza e mandolino.

originariamente pubblicato su: sicilianews24

giovedì 7 marzo 2013

8 Marzo: Io sto dalla parte delle nonne



Anche se nata dal noto falso storico della fabbrica di Cottons di New York, dal 1908 le Donne di tutto il mondo civile celebrano la giornata internazionale della donna, erroneamente definita festa.
Dalle suffragette a Nonna Ginetta questo giorno, contrariamente a tutte le altre feste commerciali,fissa una traccia, un memorandum importante per chi ancora oggi, pur avendo fattezze da uomo, continua ad agire da bestia primitiva.
Parafrasando Anna Tatangelo feat. Mogol nel suo essere una donna non vuol dire solo avere una minigonna, oggi essere Donna è un problema di concorrenza. Sì, di concorrenza, un guaio.
Praticamente, da un po’ di anni l’evoluzione della specie ha originato un nuovo genere di esseri umani, quella de “gli uomini che fanno le femmine”.
Per noi portatrici sane di doppio cromosoma X è sempre più difficile barcamenarsi in un mondo dove gli uomini si rifanno le sopracciglia, hanno più scarpe di noi, fanno i preziosi, hanno i loro “giorni no” dove non puoi parlargli perché hanno bisogno dei loro spazi dove sentirsi gratificati (trad. mercoledì a calcetto; playstation).
Effettivamente c’è una certa responsabilità delle donne moderne in tutto questo, nata dalla perdita del controllo di tutte quelle azioni tipiche dell’ emancipazione; una rivoluzione che come controrisultato ha prodotto un androcentrismo becero e subdolo.
La parola emancipazione indica proprio la fine di una situazione di assoggettamento, la conclusione di uno stato di sudditanza nei confronti di qualcuno, di un’idea, di un dogma e non uno strumento di omologazione. 
Più che alla parità, non parlo ovviamente di diritti, fin da principio, sarebbe stato più opportuno fare leva su quelle che sono proprio le diversità, una vera e propria lotta per la valorizzazione delle differenze.
Che uomini e donne siano diversi, non solo biologicamente (fattore da non sottovalutare), non è una scoperta eclatante, ma nemmeno è una scoperta che tutte le donne abbiano delle caratteristiche comuni.
Ad esempio: Tutte le donne, almeno una volta nella loro vita, si sono invaghite di soggetti disturbati.
Talvolta questa è una situazione nella quale ci si trova inconsapevolmente, altre è proprio una sorta di recherche puntuale, sintomo della nota sindrome da Crocerossina, che induce le donne, non si sa per quale ragione, a cercare in tutti i modi di portare sulla retta via l’uomo di turno, insomma di cambiarlo.
Inutile dire che è un’impresa fallimentare già in partenza , a meno che – certo- l’unica cosa che gli volete cambiare è il pannolino (cit).
Tutte le donne adorano ricevere regali.
Una donna che dice “No Amore, non lo voglio” davanti ad una vetrina di Tiffany è credibile quanto Michele Misseri che dice: ho stato io.

Tutte le donne amano ricevere i fiori , ma anche no.
Uno, o due fiori possono bastare, non di più. Qui mi sento di confermare quanto detto dalla Littizzetto in un suo libro: “Ma quali rose rosse, ma quali bouquet di mammole?! Date retta a me: mazzi di scarpe!”. Nel mio caso anche un chilo di pinoli può andar bene.
Tutte le donne non ammetteranno mai, di buon grado, di aver torto.
Le donne sono un po’ come i pazzi e i carabinieri: hanno sempre ragione. Le volte in cui ammettono di avere sbagliato e chiedono scusa, in realtà, nel loro io più profondo, non lo pensano. Preferiscono giustificarsi dicendo di non essere state sufficientemente chiare, oppure dicendo di non essere state capite.

Tutte le donne sono terribili nel giudicare le altre donne.
Non c’è peggior giudice per una Donna di un giudice Donna. Gramsci, sulla falsa riga di Hobbes, scrisse non solo che “Homo homini lupus” (l’uomo è un lupo per gli altri uomini) ma anche che “foemina foeminae lupior, sacerdos sacerdoti lupissimus” (trad. la donna è ancora più lupo con la donna, il prete è il più lupo di tutti). Lasciando da parte i preti, che meriterebbero un capitolo a parte, le donne quando conoscono o solamente vedono altre donne, sono meglio- o peggio , a seconda dei punti di vista- degli apparecchi per le radiografie. Basta uno sguardo o giusto il tempo di un aperitivo perché siano emesse diagnosi complete.Giudicano, pregiudicano e sentenziano. Raramente, si sbagliano.

Infine,tutte le donne amano con il cuore e con la mente.
Senza riserve, senza orgoglio. Donano tutte sè stesse senza condizioni, senza chiedere nulla in cambio. (Certo un paio di scarpe, un gioiello, ogni tanto non guasta…)

Tutte le donne odiano la violenza… e questo non ha bisogno di spiegazione.
Buon 8 Marzo a tutti.






venerdì 1 marzo 2013

Elezioni 2013: facciamo il punto interrogativo della situazione


L'Italia, dopo queste elezioni, un passo avanti l'ha fatto: prima era divisa in due, ora in tre. L'unico partito a governare in questo momento è il caos.
Il Parlamento risulta tripartito, ingovernabile tra Pd, Pdl e Movimento Cinque Stelle. Cinque stelle che daranno filo da torcere se il movimento Bed & Breakfast non farà un'intesa.
Lo spoglio non è ancora finito e già si parla di nuove elezioni, esattamente come quando al pranzo di Natale stracolmi e strasazi, si parla del cenone di Capodanno.
L'ingovernabilità pare l'unica chance, escludendo a priori la possibilità “d'amore e d'accordo” per il bene dell'Italia.
Dopo una serie di auto eliminazioni, lutti in casa Fli e Italia dei Valori bolliti. 
Fini, che più che allo spoglio ha assistito alle sue spoglie, ha ritirato dal commercio i tortellini, dal momento che contenevano carne di giaguaro. 
Ingroia, a nemmeno due ore dalle proiezioni, aveva già prenotato il biglietto per il Guatemala. 
A Giannino hanno consegnato un oscar come miglior attore protagonista per il remake de “Il laureato”. Adesso, pare, si sia dato all'alcool: bere per fermare il declino, il suo. 
Monti, a reti unificate, si è ritenuto “soddisfatto” del risultato raggiunto; poi alla fine del collegamento ha scoperto che i dati sulle proiezioni non erano del Viminale, ma del punto Snai di Porta Portese. 
Casini, salvato in punto di morte, ha seriamente rischiato di andarsene a lavorare.


Insomma, siamo l'unica nazione in cui l'avversario ha consegnato la patria in mano al nemico.
I “grilletti” del M5S sono pronti a sparare. Non ci rimane che attendere, tenendo a mente che “quando i giganti fanno la guerra sono i fili d'erba a soffrire”.

Originariamente pubblicato su Sicilianews24